Scrivere la storia di due grandi calciatori del passato non dovrebbe essere un’impresa particolarmente ardua per una persona come Marco Ceccarini, che di calcio scrive da una vita e che da sempre, come uomo di cultura, studia e insegna Storia, la Storia con la “esse” maiuscola, compresa quella sportiva.
Questo mi dicevo davanti a una tazzina stiepidita di caffè, mentre aspettavo Marco, la prima volta che avevamo deciso di incontrarci per cominciare a parlare del libro che stava finendo di scrivere. La storia di Mario Magnozzi e quella di Armando Picchi. Non dico proprio un testo, per lui, da poter riuscire a scrivere bendato e con una mano legata dietro la schiena, e tuttavia mi immaginavo di incontrare uno scrittore che si trovasse perfettamente a proprio agio, all’opera su un testo che ricadeva nel centro esatto e rassicurante delle proprie competenze.